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Utente: hope

Domanda

Sono tetraplegico da quando ho tre anni. Ora ne ho 58. Non ho mai avuto una relazione intima, pur avendo avuto qualche simpatia in passato. Ho conservato la sensibilità e al momento la mia unica attività sessuale è la masturbazione. La carrozzina ha inciso parecchio. Inoltre abito in un piccolo paese e le occasioni non sono molte. Lavoro, ho molti hobby e nella vita quotidiana sono sereno. Rimane il desiderio di avere un contatto intimo con una donna. Così dopo averci pensato molto, ho deciso di chiedere ad una escort. Lei si è mostrata molto gentile, mi ha spiegato che ha avuto diversi clienti disabili. Una volta pagata parzialmente, mi sono fermato, ho dei dubbi, mi sono pure un po’ vergognato per aver pensato a quella soluzione. So che lei aspetterà, mi ha pure contattato sulla data dell’incontro, ma io le ho risposto che ho avuto un impedimento. Per la prima volta nella mia vita non saprei cosa decidere. Da un lato mi piacerebbe provare, dall’altro mi continuo a sentire in colpa. Così chiedo a voi qualche consiglio / suggerimento.

Risposta

Gentile utente, la ringraziamo per aver condiviso la sua storia con noi.

La mancanza di opportunità, la paura di un rifiuto, l’idea che la carrozzina ci renda meno “attraenti” agli occhi di una donna, sono certamente difficoltà oggettive che molto spesso però noi stessi ingigantiamo con le nostre insicurezze, le nostre paure e il nostro senso di inadeguatezza, che ci frenano e ci inibiscono nell’atto di approcciarci con l’altro sesso. La conseguenza di tutto questo è spesso l’impossibilità di vivere a pieno la nostra vita affettiva, sessuale e relazionale. Il primo consiglio è quindi di non chiudere le porte alla possibilità e alla “speranza” di incontrare una donna con la quale poter instaurare un rapporto stabile, con la consapevolezza che un punto di partenza svantaggiato richiede si un maggiore impegno ma non preclude niente.

La sua reticenza nel dover pagare in cambio di sesso e il senso di colpa anche per aver solo pensato a questa soluzione, denota un grande rispetto nei confronti delle donne e della loro dignità che le fa certamente onore. Quello che lei desidera però non è un capriccio, ma un’esigenza fisiologica e del tutto naturale, sia a livello fisico che psicologico. Tenga inoltre conto che solitamente questo genere di professioniste, a differenza delle prostitute che esercitano in strada, non sono vittime di sfruttamento e non svolgono la propria attività sotto costrizione ma in maniera libera e consapevole. Pertanto, la scelta di rivolgersi a una escort, che per di più ha già avuto esperienze con persone disabili e che si è mostrata gentile e disponibile in tal senso, non dovrebbe a nostro avviso essere ritenuto da parte sua fonte di imbarazzo o vergogna.

Qualora decidesse di fare questa esperienza ci farebbe piacere raccogliere la sua testimonianza con le sue impressioni.

Saluti