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“Il riscatto di Afrodite”

locandina calendario Il riscatto di Afrodite

Il convegno Il riscatto di Afrodite ci ricorda che non è più tempo di rimandare un cambiamento di visione sui corpi e sui bisogni delle persone con disabilità. E’ tempo, invece, di promuoverlo in maniera decisa e decisiva,

A tal proposito è necessario sottolineare come i bisogni delle persone con disabilità, incluso quello alla sessualità, non siano bisogni speciali, bensì bisogni che appartengono all’essere umano in quanto tale e che includono, superandolo, quello della mera soddisfazione genitale, essendo la sessualità una sfera esistenziale molto più ampia, ed incrociano i temi della tutela della dignità umana, dello sviluppo identitario, dell’implementazione dell’intelligenza emotiva e del sentimento di autoefficacia.

Quindi quando si parla di possibilità di esprimere la propria sessualità, si indica la possibilità di nutrire o deprivare un individuo della propria legittima energia vitale.

Quelli delle persone con disabilità sono corpi forse più fragili, ma che possono parlare il linguaggio della  bellezza e del “contatto”.

Uno degli obiettivi di questo convegno è stato proprio quello di scardinare lo stereotipo che “ingabbia” le persone con disabilità in una visione che le condanna ad essere eterni bambini, privi di desideri sessuali o comunque incapaci di gestire tali pulsioni in maniera adeguata, restituendo loro lo status legittimo di corpi abitati da desideri e, a loro volta, desiderabili.


Il convegno

Venerdì 24 novembre 2017, presso Villa Pallini a Firenze, si è tenuto il Convegno “Il riscatto di Afrodite”.

L’evento è stato organizzato in collaborazione con il Comune di Firenze Q5, l’Associazione Habilia Onlus, l’Associazione toscana Paraplegici Onlus, il Centro di Riabilitazione Villa Il Sorriso, il Comitato LoveGiver, Il Disability Pride Italia.

Un riscatto possibile, quello citato nel titolo del convegno, che parla da una parte di scatti fotografici, che con coraggio, ma anche con levità, riescono ad entrare in punta di piedi nell’intimità delle persone con disabilità fisica. Un’intimità spesso violata, laddove i bisogni di accudimento si scontrano, in maniera stridente, con la legittima possibilità di autodeterminarsi, di poter concretamente scegliere per la propria vita, anche in condizioni di non autonomia fisica.

Un’intimità in cui la fotografa Tiziana Luxardo, che ha curato il progetto fotografico, è riuscita ad entrare con discrezione, sollevando il velo su una realtà, quella dei corpi delle persone con disabilità, abitati da legittimi bisogni e desideri affettivo-sessuali, spesso taciuta o disconosciuta.

Ecco perché Afrodite, dea dell’amore ma anche del desiderio, trova in questi strumenti di conoscenza e risveglio delle coscienze un momento nevralgico di riscatto, di riconoscimento pieno di una dimensione appartenente a tutti, al di là della loro condizione esistenziale.

Nel convegno, quindi, si è parlato di sessualità a 360 gradi. Dalla presentazione fiorentina del calendario Codacons 2018 (i cui proventi in parte sosterranno il progetto LoveGiver ed in parte l’organizzazione del Disability Pride Italia 2018), all’analisi multidimensionale del tema della sessualità nella disabilità.

Il convegno è stato un occasione di dialogo, confronto e scambio di visioni ed anche di riflessioni su una serie di buone pratiche, attuali e potenziali, inserite in un orizzonte prospettico.

Tra queste è stato introdotto questo progetto di consulenza online ad accesso gratuito ed anonimo, che ha preso il nome “Le porte rosse”. Un help desk messo a disposizione per abbattere i tabù su sesso e disabilità.

“Le persone con disabilità – sottolinea Fabrizio Quattrini, presidente dell’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica, psicoterapeuta, sessuologo, vicepresidente e responsabile scientifico dell’Osservatorio Nazionale Assistenza Sessuale LoveGiver – ancora oggi sono impossibilitate a vivere la propria esperienza affettiva e sessuale. Permettere la libertà di vivere tale esperienza è l’obiettivo del progetto LoveGiver. Un progetto dove l’operatore all’emotività, all’affettività e alla sessualità (OEAS) rappresenta il trait d’union tra le diverse figure professionali e la persona con disabilità in tema di affettività e sessualità”.

A fargli eco Maximiliano Ulivieri, presidente del Comitato LoveGiver che spiega: “Andando oltre quello che da tempo sentiamo sull’argomento sessualità e disabilità, ossia il fatto che sia un tabù, che le persone disabili siano considerate asessuate o eterni bambini – evidenzia – sarebbe opportuno sensibilizzare e lavorare sulla cultura del Paese. A mio parere un aspetto nevralgico connesso alla sessualità è quello dell’autodeterminazione, cioè la libertà di scegliere. Il diritto di sperimentare, sbagliare, provare. Per questo mi sento di lottare. Non per convincere che il progetto “LoveGiver” sia la soluzione per eccellenza, ma una possibilità. Quella di vivere questa esperienza è decisione personale dei singoli soggetti. Decisione che non può e non dev’essere presa da altri. D’altra parte, si può lavorare su di una visione più ampia dei corpi e della sessualità. Visione che progetti come quello del calendario possono aiutare a svilupparsi più rapidamente”.

La sessualità, secondo quanto sottolinea Tania Sabatino, è una sfera multidimensionale fondamentale per l’esistenza, il cui sviluppo, frutto di una progressiva presa di consapevolezza, è indispensabile per la costruzione identitaria di ogni essere umano.

Per questo l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la pone tra le componenti della salute, da intendersi non come mera assenza di malattie, bensì come qualità di vita globale, all’interno della quale confluiscono il benessere oggettivo e soggettivo.

“Una qualità della vita – ribadisce Tania Sabatino – che non può realizzarsi se non ci si interfaccia con un ambiente fisico e sociale, ma anche simbolico-relazionale, pensato per includere e per valorizzare le potenzialità e le caratteristiche proprie di ogni individuo”.

A ribadire la centralità della possibilità di sperimentare e sviluppare, in maniera equilibrata il proprio potenziale è anche Vito D’Aloisio, presidente di Habilia Onlus

“Il tema della sessualità – spiega – verrà trattato in maniera itinerante. Dopo Palermo, nel 2016, e Napoli, nel 2017, facciamo tappa a Firenze, un incontro che porterà, attraverso una serie di dibattiti che si svolgeranno in varie città italiane, ad approfondire la riflessione e l’operazione di sensibilizzazione, sino ad arrivare al Disability Pride 2018, che si terrà a luglio a Roma. So per esperienza personale quanto sia terribile psicologicamente avere delle limitazioni, anche nel campo sessuale, ma io posso autodeterminarmi… Mi sono messo un attimo in un altro corpo ed ho immaginato di avere ancora altri limiti, Devastante è l’unica parola che mi è venuta in mente. Questa sensazione dentro mi ha spinto ad aiutare il Disability Pride, il progetto LoveGiver e chiunque si impegni in questa causa, per cercare di far sì che la sessualità diventi un diritto assoluto per le persone con disabilità”.


Atti del convegno


Il calendario


Backstage del calendario

Backstage del calendario “Il riscatto di Afrodite”

Video tratto dal canale YouTube Disability Pride Italia